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Piano Educativo Individualizzato

Il PEI, Piano Educativo Individualizzato, è lo strumento con cui il consiglio di classe disegna un percorso didattico inclusivo per gli alunni con disabilità

Descrizione

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Il PEI è il Piano Educativo Individualizzato, uno strumento di didattica inclusiva che consente al consiglio di classe di delineare un piano personalizzato per gli studenti con disabilità, fissando le attività e gli obiettivi da perseguire durante l’anno scolastico.

Il Decreto Interministeriale 182 del 29 dicembre 2020, inizialmente annullato nel 2021 e poi ripristinato con la Sentenza n° 3196/22, aggiorna quanto definito dal D.L. 66/2017, in merito alle modalità di redazione del PEI (piano educativo individualizzato). La normativa è frutto del lavoro congiunto di più figure professionali e ha portato alcuni cambiamenti mirati a favorire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

Tali modifiche riguardano:

  • lo snellimento dell’iter che porta alla stesura del documento
  • i criteri di scelta per gli insegnanti di sostegno
  • il ruolo delle famiglie e del corpo docente
  • la definizione di modelli unificati su scala nazionale e le valutazioni durante l’anno

Nuovo PEI: cosa cambia e gli allegati del Decreto

La normativa definisce le modalità di redazione dei Piani Educativi Individualizzati uniformi per tutto il territorio italiano, in base al grado di istruzione e ai fabbisogni di risorse.

Si compone di:

  • 4 allegati relativi ai modelli PEI, uno per ogni grado scolastico
  • linee guida per la compilazione
  • modalità di assegnazione di educatori e collaboratori, nonché i relativi fabbisogni
  • scheda per individuare e definire il debito di funzionamento
  • Nota Ministeriale 40 del 13/01/2021

Le fasi propedeutiche alla stesura del PEI

Fra gli obiettivi della normativa figura la necessità di uniformare l’iter di accertamento della condizione di disabilità su scala nazionale. Il motivo è semplice: seguire delle direttive chiare per tutte le regioni, in modo da evitare situazioni equivoche.

La prassi prevede due livelli di verifica: il primo definisce la natura e la percentuale di invalidità, mentre il secondo viene fatto su richiesta della famiglia ed è finalizzato all’inclusione scolastica. In base a quest’ultimo, viene definito un profilo di funzionamento.

Dal 1 settembre 2019 quest’ultimo, indispensabile per strutturare il PEI e definire il rapporto obiettivi-difficoltà, sostituisce il profilo dinamico-funzionale e la diagnosi funzionale, fasi presenti nella vecchia procedura.

I contenuti del piano educativo individualizzato

Completezza, chiarezza, univocità, progettualità. osservazione, collegialità e inclusione sono i concetti chiave per la redazione del documento. Con una buona stesura del PEI, il docente può non solo assicurare il diritto allo studio per le categorie più deboli, ma possiede anche uno strumento molto utile in caso di trasferimento dell’alunno e al momento del passaggio al successivo grado di istruzione.

In particolare compito del docente è definire:

  • quadro descrittivo
  • monte ore da dedicare all’attività di sostegno
  • criteri nella stesura dei giudizi
  • definizione del debito di funzionamento
  • eventuali interventi di inclusione
  • assistenza igienica di base (di competenza del personale ausiliario)
  • risorse da destinare a comunicazione, assistenza e autonomia
  • livello di difficoltà e loro descrizione qualitativa
  • facilitatori e barriere
  • risultati raggiunti
  • esigenze di trasporto
  • assenze dell’allievo e del personale che gravita intorno a lui

PEI e il ruolo determinante dell’osservazione

L’osservazione è un fattore particolarmente importante nella stesura del Piano Educativo Individualizzato: il PEI, infatti, va redatto in un’ottica di progettualità a breve e lungo termine, tenendo conto di 4 dimensioni fondamentali. Per ognuna di queste dimensioni vanno individuati gli obiettivi, gli interventi didattici da attuare (attività, strategie e strumenti), i criteri e le modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi.

Nello specifico, le dimensioni da osservare sono:

  • ambito affettivo e capacità di socializzare sia con i compagni che con gli adulti
  • sfera del linguaggio e della comunicazione, verbale e non verbale. di cui vengono monitorate la capacità di comprensione e produzione
  • orientamento e autonomia, di cui fan parte la motricità globale e la dimensione sensoriale visiva, uditiva e tattile
  • capacità cognitive e caratteristiche neuro-psicologiche, che comprendono capacità riguardanti la memoria, l’intelletto, l’organizzazione spazio-temporale, lo stile cognitivo, la capacità di utilizzare e integrare le competenze per risolvere compiti e le competenze di lettura, scrittura, calcolo, decodifica di testi e di messaggi

Il quarto punto sarà determinante nell’assegnazione del personale di sostegno e permetterà di effettuare un’elaborazione in rapporto all’andamento della classe e, in tale ottica, prevederete programmi di tipo:

  • ordinario
  • personalizzato, con verifiche equivalenti a quelle degli altri allievi
  • differenziato, con variazioni sulle prove rispetto a quelle previste per il resto del gruppo.

In via del tutto eccezionale e in casi limite, il decreto 182/20 prevede per il Consiglio di classe la possibilità di escludere l’alunno disabile da alcune aree disciplinari. Questo può dipendere solo da “impedimenti oggettivi o incompatibilità, non da mere difficoltà di apprendimento”. Dunque, l’esclusione avviene solo nelle situazioni in cui non sussistono le condizioni per una progettazione ridotta. In ogni caso, questa decisione spetta unicamente al Consiglio di Classe, e non al singolo docente, che indica le attività alternative che devono essere svolte in quelle ore.

Il GLO: Gruppo di Lavoro Operativo

L’aggiornamento delle disposizioni tocca anche la terminologia: il nome dell’organo collegiale di riferimento non è più GLHO, ma GLO, vale a dire “Gruppo di Lavoro Operativo“. Tale variazione pone il focus sull’inserimento dell’alunno all’interno del gruppo-classe, spostandolo dalla condizione di disabilità.

Il team è presieduto dal direttore didattico, tenuto a sceglierne i membri. Come da Decreto, tale organo si considera validamente costituito anche quando i componenti non abbiamo affermato e rivendicato in maniera espressa il proprio ruolo di rappresentanza.

I membri del gruppo di lavoro operativo

Rispetto al passato, la partecipazione non è limitata ai soli insegnanti di sostegno, ma aperta tutti i docenti, che potranno partecipare alla strutturazione del Piano indipendentemente dall’area disciplinare di competenza.

In un’ottica di inclusione è fondamentale il ruolo dei genitori (o, in caso di patria potestà delegata a terze persone, di eventuali tutori), che non si limitano a collaborare, ma partecipano in maniera attiva fin dalle prime fasi di approccio con la scuola. La famiglia, inoltre, ha piena facoltà di scegliere non più di un consulente esterno. Quest’ultimo non avrà facoltà decisionali né diritto di voto per l’approvazione del PEI, sarà presente in via occasionale al GLO e dovrà dichiarare di collaborare senza retribuzione.

Determinante il ruolo di figure professionali specifiche, come assistenti alla comunicazione e all’autonomia, il rappresentante GIT (Gruppo Inclusione Territoriale), esperti psico-pedagogisti, docenti preposti alle attività di inclusione.

 

 

Autori

Gian Battista Usai

Dirigente Scolastico
Lorena

Lorena Melis

Docente e funzione strumentale

Allegati

ALLEGATO_A4_PEI_SEC_2_GRADO

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